Sapere come rivolgersi ad un console nel modo giusto è il modo migliore per iniziare uno stage in ambasciata o per richiedere aiuto in determinate situazioni. Tale figura istituzionale inoltre, potrebbe essere stata invitata ad un evento al quale partecipi anche tu, oppure rivolgersi direttamente a te o alla tua azienda per richiedere una prestazione o un servizio. Certo, avere a che fare direttamente con un console è un evento poco comune, ma ciò non toglie che l’occasione possa sempre capitare. In tal caso quindi, meglio essere preparati e sapere che titoli rivolgere al console, così da evitarsi brutte figure.
In questa guida abbiamo scelto di elencare tutte le informazioni necessarie per rivolgersi al console in maniera appropriata, seguendo quelle che sono le regole diplomatiche all’interno delle varie istituzioni italiane e internazionali. Prima di cominciare, però, meglio ripassare brevemente quale sia il ruolo del console nella vita politica dello stato e, soprattutto, che tipologia di compiti esso svolga quotidianamente. In questo modo capire che tipo di linguaggio utilizzare durante una conversazione con il console o all’interno di una lettera sarà un vero e proprio gioco da ragazzi.
Ruolo e compiti del console
Sono definiti “consolati” specifici uffici preposti alla tutela dei diritti degli italiani residenti o soggiornanti all’estero, così come alla loro assistenza in varie forme. Quando un cittadino italiano si trova su suolo straniero, automaticamente il suo punto di riferimento diviene il consolato presente in quel paese.
I consolati infatti valgono come stato nello stato, e al loro interno vigono le leggi del paese d’origine. Per esempio, se in Inghilterra vi è il consolato italiano, all’interno del palazzo o della tenuta preposta ad ospitare gli uffici vigono leggi italiane e non inglesi.
Tra i principali ruoli del console rientrano quindi
-servizi amministrativi
-rilascio di visti
-rilascio di passaporti
-rinnovo passaporti;
-trasmissione di documenti e atti giudiziari.
Spesso inoltre, si tende a confondere il ruolo delle ambasciate e quello dei consolati, ma in realtà il compito specifico delle prime è di intrattenere e animare le relazioni istituzionali tra paesi. I consolati invece, si occupano della tutela dei normali cittadini, quelli che non rivestono cariche politiche o di rilevanza nazionale.
Chiaramente, il console è un esperto della lingua, dell’economia e della cultura del paese che lo ospita, e si occupa di fornire importanti informazioni ai visitatori, siano essi turisti o intenzionati a prendere la residenza nel paese straniero.
L’etichetta all’interno dei consolati
I consolati sono ambienti istituzionali, e proprio per questo motivo al loro interno è previsto un certo livello di formalità nelle interazioni quotidiane. Non a caso, anche altri aspetti della persona sono spesso curati in questo senso, e quale sfera se non quella dell’abbigliamento può aiutarci a capire se un luogo sia più o meno formale?
Passeggiando per un consolato infatti, è possibile notare che il vestiario dei consoli ma anche di tutti gli addetti ai vari uffici è di tipo formale o, talvolta “formal casual”: agli uomini sono richiesti i canonici completi giacca e cravatta, mentre per le donne il tailleur è inevitabilmente un must. Prerogativa particolare di questi luoghi è poi la cura e il rispetto degli spazi propri e altrui: l’etichetta in consolato è all’ordine del giorno!
Ciò significa che rivolgersi ad un console richiede una certa conoscenza di base di questo insieme di regole, che spesso non richiede chissà quale formalità ma piuttosto una buona dose di educazione. Appendiabiti, scrivanie, divani, luoghi comuni: tutto all’interno del consolato richiede ordine e pulizia. Lo stesso principio vale anche per il linguaggio! Cortesia e disponibilità sono sempre richieste quando ci si rivolge al console. Ora che abbiamo compreso quali sono i principi che regolano l’etichetta di un consolato, passiamo in rassegna tutti gli aggettivi che possiamo usare quando ci rivolgiamo al console.
Comunicazioni scritte e lettera al console – Quali titoli usare
Gli appellativi migliori da utilizzare all’inizio di una lettera rivolta al console sono i seguenti
-Sign. Console Generale (nome e cognome)
-Egregio Sign. Console Generale (abbreviato “Egr.”)
-Spettabile Sign. Console Generale (abbreviato “Spett.”)
-Illustre Sign. Console Generale (abbreviato “Ill.”)
Ma oltre al console generale, in consolato o altrove è anche possibile doversi relazionale con il Console Onorario, il quale è stato scelto dallo Stato estero come figura di particolare rilievo all’interno della comunità, ed è detto onorario perché di norma non esegue compiti consolari per conto suo, ma risponde al Console Generale.
In ogni caso, anche per il Console Onorario è sempre consigliato utilizzare i vocaboli riportati sopra.
Linguaggio per rivolgersi al console
Oltre che nel linguaggio scritto però, è sempre bene scegliere i termini giusti anche all’interno del parlato. Per rivolgersi al console, così come visto poco fa, è sempre meglio ricorrere all’uso di un linguaggio e di uno stile il più possibile formali, che possano esprimere il rispetto nei confronti di questa autorità.
Rispetto ed educazione però non significano necessariamente reverenza incondizionata: è bene che tu sappia che se dovessi trovarti in disaccordo con il comportamento o con una scelta del console, potrai comunque manifestare dissenso nei suoi riguardi, a patto di farlo in maniera civile, con moderazione.
Ricordiamo poi che in consolato come altrove è necessario ricorrere all’uso della terza persona singolare, ovvero il “Lei”. Infine, nello scrivere o nel parlare con il console dovresti sempre sforzarti di eliminare dal vocabolario modi di dire colloquiali che utilizzeresti in situazioni informali.
Per congedarti, sia oralmente che per mezzo scritto, prediligi sempre parole e locuzioni come “Buongiorno” e “Buonasera”, oppure “Cordialmente” e “Distinti saluti”.
Un altro modo sicuramente appropriato di rivolgersi ad un console prevede inoltre una forma di ringraziamento per il tempo che ti ha dedicato, il quale può avvenire sia in maniera scritta che a voce. L’importante anche in questo caso è cercare di apparire il più formale e rispettabile possibile, senza cadere in ripetizioni o in diciture antiquate difficili da comprendere.
Rivolgersi ad un console – Cosa evitare
Rivolgersi al console consiste nell’impiegare i termini migliori e sufficientemente formali, ma anche evitare di utilizzare formule e locuzioni che potrebbero rivelarsi fuori luogo. Per darti una mano a ricordare quali sono, abbiamo deciso di elencare tutte di seguito:
-Non rivolgerti al console con il Tu. Questo errore ti farebbe apparire irrispettoso e superficiale, qualora non maleducato;
-Non inserire abbreviazioni e neologismi incomprensibili nelle comunicazioni scritte, così come espressioni tipicamente dialettali;
-Non usare un linguaggio violento, carico di termini offensivi o irrispettosi;
-Evita digressioni di poca rilevanza rispetto all’argomento centrale che ti ha portato a rivolgerti al console.
Evitando questi errori il successo della comunicazione con il console a livello istituzionale è garantito. Naturalmente, potrebbe essere che per via di impegni ed eventi a cui partecipare il console non risponda immediatamente. Tu nel dubbio aspetta e non perdere la pazienza: se non dovessi ricevere una risposta prova a contattare telefonicamente il consolato!
Conclusioni
Seguendo queste semplici indicazioni, riuscirai a comunicare con il console praticamente in qualunque situazione, aumentando notevolmente le probabilità che le tue richieste e le tue aspettative vengano soddisfatte. Se hai dubbi riguardo alla pertinenza o meno della tua domanda, ti ricordiamo di consultare il portale ufficiale del Ministero degli Esteri, il quale potrà fornire una risposta preliminare alle tue domande ed indirizzarti verso la figura più adeguata.