In questa guida spieghiamo come rispondere a una convocazione di supplenza.
Una scuola del territorio per cui ti eri candidato come supplente ti ha appena contattato, ma tu non sai come rispondere alla convocazione di supplenza? Se la risposta è sì, ci sono diverse cose che devi sapere per evitare di perdere importanti opportunità di carriera. I regolamenti in questo settore sono piuttosto stringenti, e non sempre è facile capire cosa fare e soprattutto quando.
Nel caso delle supplenze, sia che si tratti di graduatorie ad esaurimento sia di quelle interne allo stesso istituto, è necessario conoscere diverse regole formali da applicare nella risposta, soprattutto quando quest’ultima avviene in modo indiretto tramite posta elettronica. Le mancate risposte o delle risposte incomprensibili infatti potrebbero causare disguidi e, in alcuni casi, decretare l’impossibilità di svolgere altre supplenze durante l’anno scolastico.
Per non sbagliare quindi, ti consigliamo di prendere visione della nostra guida su come rispondere alla convocazione di supplenza: passo dopo passo, ti forniremo indicazioni dettagliate su cosa dire e come, aiutandoti così a ottenere le supplenze che desideri e a scartare quelle che non ti servono senza commettere errori.
Quando la cattedra relativa a una o più materie rimane scoperta, l’istituto che si trova in mancanza di personale è tenuto a convocare i supplenti, insegnanti qualificati che possano appunto “supplire” alla mancanza del professore di ruolo.
Questo processo può avvenire in qualsiasi momento dell’anno, sia perché non è stato possibile assumere nuovi professori, sia perché magari un docente deve allontanarsi momentaneamente dal suo lavoro (per motivi personali, di salute, per via di provvedimenti disciplinari nei suoi confronti ecc.).
Se sei un aspirante professore dunque, sicuramente conoscerai l’importanza che deriva dallo svolgere le supplenze assegnate. Coprendo la posizione di un professore mancante infatti, non solo potrai fare esperienza diretta con gli allievi, ma anche guadagnare preziosi punti per salire nelle graduatorie che ti porteranno alla tanto agognata cattedra di ruolo.
Ma come avviene questa richiesta di supplenza? Generalmente, le scuole di ogni ordine e grado inoltrano le loro convocazioni in due modi: via telefono o via mail.
Nel primo caso, è molto semplice far capire all’addetto della segreteria o a chi ti contatta le tue intenzioni: parlando per qualche minuto al telefono potrai infatti spiegare se e come vorrai accettare l’offerta, andando a pattuire varie condizioni seduta stante.
Se invece l’istituto ti inoltra un messaggio di posta elettronica, è molto probabile che all’interno del la comunicazione troverai un termine ultimo entro il quale dovrai dare risposta.
Che fare quindi nelle varie situazioni? Iniziamo dalla più semplice, ovvero quella che ti vede incline ad accettare la proposta. Se sei certo che vorrai svolgere la supplenza indicata, ti basterà optare per l’accettazione. Per farlo potrai inviare una mail di risposta alla scuola oppure accedere direttamente al portale del Ministero (se ti è stato inviato un link) e selezionare la relativa voce.
In termini pratici, l’accettazione comporta che tu ti prenda l’impegno a svolgere servizio presso la scuola in oggetto, e che non potrai rifiutare se non per un motivo giustificato. Con l’accettazione quindi, se la scuola deciderà effettivamente di affidarti la cattedra, diventerai formalmente il supplente in carico. Ciò implica che se mai dovessi trovarti impossibilitato ad assolvere a questa funzione, dovrai comunicarlo ai dirigenti e, se non avrai un motivo valido per rifiutare, la tua decisione varrà come un “abbandono di servizio”. L’abbandono di servizio però si porta dietro un forte vincolo: l’impossibilità di poter svolgere supplenze per tutto l’anno.
Prima di accettare quindi valuta con molta attenzione le tue possibilità, e verifica di non avere incombenze ed impegni che potrebbero all’ultimo farti rifiutare il posto offerto. Così facendo, potrai comunque continuare a ricevere convocazioni, scegliendo così quella più conforme alle tue necessità.
Ora che conosciamo le procedure da seguire in caso di accettazione, passiamo a parlare di cosa accada quando invece si da la propria disponibilità. In fatto di supplenze infatti, disponibilità e accettazione sono due concetti molto diversi, dai quali derivano conseguenze altrettanto differenti.
Se dai la disponibilità ad una scuola, ti concedi il diritto di ripensarci. Con l’accettazione no. Ecco quindi che se hai dubbi circa il futuro o se stai aspettando la risposta di un’altra scuola, la disponibilità si configura indubbiamente come la scelta migliore per aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo.
Se risponderai alla convocazione dando la tua disponibilità, qualora la scuola scelga proprio te sarà obbligata a contattarti una seconda volta per chiederti una accettazione formale. Solo a quel punto le cose cambieranno e si faranno ufficiali, e tu potrai così capire se prenderti o meno l’impegno.
Quelli sopra elencati sono quindi i due modi più frequenti in cui gli aspiranti supplenti rispondono alle convocazioni. Naturalmente, nel rispondere ad una scuola dovrai sempre e comunque cercare di essere preciso, senza creare incomprensioni e soprattutto rispettando le tempistiche indicate.
Come fare quindi per non sbagliare? CI sono alcuni trucchetti che ti aiutano a capire come rispondere in modo opportuno alle convocazioni di supplenza. Prima di tutto, devi sapere che esiste un concetto spesso dimenticato, ovvero quello di reperibilità. In particolare,chi si candida per una o più supplenze è soggetto alla cosiddetta fascia oraria di reperibilità, una finestra della giornata situata tra le 7.30 e le 9.00 del mattino in cui le scuole possono telefonare o scrivere ai professori per invitarli a prendere parte alla supplenza.
Per legge, le scuole sono tenute ad informarti della convocazione per un minimo di 24 ore prima dell’orario di servizio. Ecco quindi che emerge come un monitoraggio costante delle email e la presenza della suoneria alla mattina presto siano due fattori fondamentali per ottenere un posto come supplente presso le scuole di tuo interesse.
Il consiglio è di accedere ogni giorno alla casella di posta che hai inoltrato alla scuola al momento della messa a disposizione, così da non perderti le comunicazioni importanti. Un secondo aspetto molto importante da considerare riguarda la disponibilità telefonica, la quale dovrà essere garantita nell’orario sopra indicato. Se infatti la scuola ti chiamerà al telefono e tu non risponderai, la mancata risposta equivarrà alla rinuncia da parte tua.
Certo, è chiaro che un sistema più flessibile potrebbe giovare non poco agli aspiranti supplenti, ma d’altra parte c’è da dire che una maggiore precisione e puntualità nella risposta costituisce una prima grande scrematura dei candidati.
Concludiamo la nostra guida dicendo che nella mail di risposta non dovrai includere particolari diciture o formule, ma ti basterà indicare la tua volontà scrivendo frasi breve e concise, come per esempio “Con la presente mail intendo accettare l’incarico da voi conferito” oppure “Con la presente sono a comunicare la mia disponibilità relativamente alla supplenza…” cerca di mantenere un tono formale ed educato, e ricorda di fornire sempre i tuoi riferimenti di contatto aggiornati per far sì che non si creino imprevisti in fase di accettazione della supplenza.
Se rispetterai quanto indicato nella guida, siamo certi che riuscirai ad ottenere la supplenza desiderata in modo semplice e soprattutto legalmente corretto, andando non solo ad insegnare le materie che ami in un istituto comodo, ma anche ad accrescere le possibilità di essere assunto nell’istituto stesso o ad aumentare il tuo punteggio in graduatoria, ottenendo così la cattedra di ruolo.