In questa guida spieghiamo come scrivere un tema argomentativo.
Il tema argomentativo (detto anche testo argomentativo) è un tipo di componimento spesso assegnato dai professori di italiano agli alunni che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado. A differenza del classico “pensierino”, una forma primordiale di testo scritto dai bambini della scuola primaria, il tema argomentativo rappresenta una vera e propria evoluzione nelle capacità di scrittura, e consiste in poche parole nella dimostrazione logica di una tesi da parte dello studente.
Scrivere un compito di questo tipo tuttavia può risultare piuttosto complesso, soprattutto se durante le ore di lezione i professori demandati alla spiegazione dell’argomento non si sono dimostrati chiari. C’è infatti una bella differenza tra un tema per così dire “libero”, che mette lo studente nelle condizioni di approfondire o descrivere una tematica a suo piacimento, e un tema argomentativo. Per far sì che questa emerga e che il testo risulti coerente quindi, è necessario conoscere a fondo le regole di scrittura e l’impostazione della scaletta corretta. Sei curioso di saperne di più? Allora rimani con noi! Di seguito ti forniremo tutte le informazioni necessarie per portare a termine i tuoi compiti e ottenere il massimo dei voti.
Cos’è un tema argomentativo
Il primo passo necessario per scrivere un tema argomentativo perfetto consiste nel conoscere a fondo la funzione che lo contraddistingue. Come anticipato, un testo di tipo argomentativo serve per spiegare e dimostrare una particolare tesi, vale a dire una teoria immaginata ed elaborata dallo studente. A titolo di esempio, si possono scrivere temi argomentativi per dimostrare che un particolare personaggio di un romanzo che a primo avviso sembra un alleato del protagonista si riveli in realtà un antagonista, o magari per dimostrare che un autore abbia scelto una determinata metafora attingendo ad un bagaglio culturale specifico e non ad un altro.
Il senso di un testo di questo tipo consiste infatti nel presentare un particolare dubbio, per dimostrare che una certa risposta è quella corretta. Al contrario, il tema argomentativo può contenere anche un ragionamento atto a smentire una particolare tesi, magari elaborata da un collega, da un critico o da un altro strumento.
Come spesso si sente dire infatti, nell’arte non vi sono leggi, e le interpretazioni possibili di un’opera sono infinite. L’obiettivo comunque è uno solo: giungere a una conclusione vera o perlomeno dimostrabile senza incorrere in tautologie, errori o fallacie logiche. Allo stesso modo, se il testo argomentativo si propone di smentire o confermare tesi filosofiche o relative ad altre discipline, esso dovrà comunque seguire una scaletta ben precisa. Vediamo subito di cosa si tratta.
Come strutturare il tema argomentativo
Per presentare le proprie idee in modo corretto all’interno di un testo argomentativo, lo studente che si proponga di procedere con la scrittura di un elaborato dovrà così strutturare il proprio tema:
-Contestualizzazione dell’argomento principale di cui tratta il testo, vale a dire una sorta di presentazione dei temi trattati, delle storie, degli autori, dei personaggi o di qualunque elemento si ritenga centrale per l’esposizione dei contenuti oggetto di discussione;
-Esposizione della tesi principale in forma sintetica, da approfondire nei paragrafi successivi;
-Presentazione ed elenco di tutti gli argomenti elaborati a favore della propria tesi;
-Esposizione di un’antitesi, vale a dire delle idee che suggeriscono il contrario della propria tesi. Si tratta di elementi precedentemente elaborati da altri che l’autore ritiene errati, superati o da migliorare;
-Elenco completo di tutti gli argomenti che sostengono l’antitesi;
-Smentita e confutazione dell’antitesi, in cui lo studente spiega perché gli elementi rintracciati non sono validi;
-Conclusioni e conferma della propria tesi.
Come è possibile evidenziare dalla scaletta del tema argomentativo appena evidenziata, l’obiettivo del testo è quello di presentare una teoria, passare al vaglio tutte le possibili contestazioni esistenti e altre elaborate ex novo dallo studente e poi precedere con la riconferma della teoria originariamente elaborata. Il percorso per strutturare un discorso logicamente valido ed organico tuttavia è molto meno semplice di quanto si possa pensare, e per far sì che chi leggerà il testo non trovi lacune o possibili punti deboli, è necessario assicurarsi di verificare attentamente ogni propria idea. Ecco tutti i criteri indispensabili da seguire per non cadere in errore.
I quattro principi fondamentali per una buona argomentazione
Argomentare correttamente dal punto di vista logico è un’operazione che richiede tempo, capacità analitiche e voglia di mettersi alla prova. La teoria logica individua nei 4 seguenti concetti i principi da seguire per non cadere in errore:
-Coerenza: si tratta di una caratteristica indispensabile di qualunque buon testo argomentativo. Essa si basa sul fatto che le conclusioni a cui giunge lo studente che scrive il tema argomentativo non contraddicano le premesse da cui esso è partito.
-Validità: si parla di argomento valido quando le premesse adottate all’inizio del testo svolgono effettivamente un compito importante al fine di dimostrare la propria tesi. Difficile infatti poter sostenere la validità della resistenza meccanica della gomma parlando di come le margherite sboccino a primavera. La validità di una tesina si basa molto sull’utilizzo di argomenti pertinenti, e per evitare che i professori pensino male è bene evitare di toccare temi solo con il puro obiettivo di compiacere la commissione;
-Informatività: è il risultato della ricerca di argomenti utili, coerenti con la tesi da esporre e mai ripetitivi o superflui.
-Persuasività: anche la capacità di definire le proprie idee con termini adeguati e superando le convinzioni errate è un ottimo metodo per scrivere un testo argomentativo convincente. É molto importante utilizzare un registro linguistico pertinente al contesto, eventualmente anche scegliendo di usare tesi più forti per argomenti più difficili da accettare.
Errori da non fare
Di seguito elenchiamo una serie di fallacie logiche da evitare per non fare errori all’interno di un testo argomentativo. Esse rappresentano alcune tipologie di argomentazione ritenute deboli o addirittura sbagliate, le quali però per via di superficialità e mancanza di competenze possono facilmente entrare a far parte del testo se non si fa la dovuta attenzione:
-Argomento ad hominem. È una delle fallacie più comuni, capace di ingannare anche gli oratori più attenti. Consiste nel dimostrare una tesi considerando non tanto l’argomento ma il giudizio che qualcuno ha di un certo argomento. Esempio: x è falso perché l’ha detto Freud, che è uno psicanalista.
-Generalizzazione indebita, vale a dire spiegare x dicendo “lo fanno tutti” quando in realtà quel “tutti” è rappresentato da pochi casi rispetto alla totalità.
-Argomentum ad ignorantiam, che significa sostenere una tesi senza conoscere in realtà i dati relativi all’argomento specifico. Per esempio: non esistono gli alieni perché non ci sono prove del fatto che esistano. Non è detto che in realtà siamo noi a non vedere queste prove, e che magari esse ci sono!
-Argomentum ad verecundiam, ovvero il sostenimento di una tesi sulla base del fatto che è qualcuno di autoritario a sostenerla. Per esempio: la teoria evoluzionista non è accettabile perché il Papa non la condivide. Il consiglio è di scegliere di usare più voci autorevoli e non una sola.
-Petitio principii, ovvero dare per vero qualcosa che è in realtà da dimostrare. Per esempio dire: Socrate è un genio perché è ritenuto intelligente.
-Non causa pro causa, vale a dire spiegare un fenomeno con una causa che non è in realtà la sua, o che comunque non rappresenta l’unica causa possibile di una certa conseguenza.
Seguendo quanto spiegato sarà possibile scrivere un tema argomentativo di qualità.