In questa guida spieghiamo come scrivere un testo autobiografico per la scuola.
Tra i numerosi compiti assegnati dall’insegnate di italiano o più in generale dai professori delle materie storico-letterarie vi è un testo noto come autobiografico. Questo particolare componimento, spesso utilizzato da personalità di spicco (politici, artisti, atleti e scienziati) per presentare al pubblico una rassegna dettagliata della propria storia di vita, risulta infatti indispensabile per insegnare agli studenti alcuni concetti chiave legati alla grammatica italiana e alle regole della sintassi. La redazione di un testo autobiografico non risulta però sempre chiara, soprattutto in quei casi in cui il docente ha spiegato la consegna in modo sbrigativo o, circostanza altrettanto comune, lo studente non ha preso i dovuti appunti a riguardo durante la lezione.
Come fare dunque in queste situazioni? Se anche tu ti stai chiedendo come scrivere un testo autobiografico per la scuola ma non sai da dove cominciare, non preoccuparti: nel corso dell’articolo ti spiegheremo quale linguaggio utilizzare, quale scaletta seguire e come concludere il compito, così da guadagnarti un bel voto e narrare in modo originale ed interessante la tua storia! Sei pronto? Allora cominciamo!
Cosa Sono i Testi Autobiografici
Quando a scuola il professore parla di testo autobiografico, si riferisce ad un componimento di genere narrativo, all’interno del quale una persona (in questo caso lo studente) racconta in modo più o meno dettagliato la storia della sua vita, delle proprie esperienze ma anche delle proprie emozioni e sensazioni.
Il termine “autobiografia” deriva infatti dal greco “Autòs” ovvero “Se stesso”, “Bios”, “vita”, e “Grafia”, cioè “scrittura”. Esso coincide quindi letteralmente con la scrittura della vita di se stessi.
Ne consegue che trattandosi di un testo su se stessi, il narratore delle vicende potrà essere solamente il soggetto stesso: nelle autobiografie, autore e protagonista coincidono, e non è quindi possibile raccontare di personaggi fittizi o inventati.
L’obiettivo del testo è infatti quello di racchiudere la storia completa dell’esistenza di un individuo, la quale andrà però raccontata seguendo schemi narrativi precisi. Sei curioso di scoprire quali? Vediamoli subito insieme.
Regole di Scrittura dell’Autobiografia
Affinché il testo che ti accingi a scrivere possa essere definito a pieno titolo un’autobiografia, è necessario che i fatti descritti all’interno vengano narrati seguendo un ordine cronologico. Ciò significa che durante il racconto non potrai iniziare a descrivere un fatto successo un anno fa per poi saltare indietro nel tempo: l’ordine di esposizione dei fatti deve partire dal giorno della tua nascita, spostandosi “in avanti” per arrivare fino ai giorni nostri.
Altro requisito fondamentale per poter parlare di testo autobiografico è l’esposizione di un punto di vista soggettivo, ovvero un modo di raccontare i fatti che prevede unicamente l’opinione e le considerazioni da parte di chi scrive.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei tempi verbali, l’autobiografia prevede solitamente l’uso di un tempo passato e la narrazione attraverso l’”io”, la prima persona singolare.
In base a quanto detto finora, possiamo dire che la redazione di un testo autobiografico per la scuola non presenta (a meno che il professore li indichi preventivamente) dei limiti di lunghezza, e
che esso può includere tutto ciò che lo studente ha vissuto dal giorno della sua nascita al giorno della scrittura del compito. Dal punto di vista formale non ci sono poi altre regole, se non quelle di buon senso che prevedono un ricordo ad un linguaggio chiaro, scorrevole, personale e possibilmente mai offensivo. L’uso di parolacce è da evitare, così come quello di abbreviazioni e altri neologismi tipici del linguaggio dei media. Questi ultimi, se citati, devono essere sempre inseriti tra virgolette e possono fare parte solo di citazioni dirette da parte dello studente, il quale può riportarli letteralmente raccontando per esempio di aver ricevuto un messaggio importante o riscrivendo parti di messaggi e testi visti altrove (pubblicità, film, siti web, social network).
Come Scrivere un Testo Autobiografico
Così come ogni altro componimento assegnato a scuola (temi, relazioni, saggi), anche il testo autobiografico deve seguire una certa struttura per risultare corretto, scorrevole e soprattutto interessante per il lettore. Ricordiamo infatti la differenza tra memorie personali e autobiografia, mentre le prime servono all’autore per annotare considerazioni personali, idee e impressioni da mantenere private, la seconda è invece pensata per essere letta da un pubblico. Ecco perché al suo interno il lettore si aspetta di trovare la seguente struttura:
-Inizio, la parte di testo che narra gli eventi avvenuti più lontano nel passato. In questa parte, devi raccontare tutto ciò che aiuta a ricostruire il contesto della tua nascita, vale a dire la descrizione della casa dei tuoi genitori, della città in cui si trova, degli eventi che sono accorsi subito prima del parto di tua mamma e così via. Alcuni modi eloquenti per strutturare l’inizio di un testo autobiografico sono per esempio: “Sono nato durante l’inverno del… il giorno…” oppure “Era l’anno …. quando mia mamma mi mise al mondo”; L’inizio corrisponde di norma ai primi 5-10 anni di vita del bambino, ma naturalmente va rapportato con la durata della vita complessiva. Se sei molto giovane, potrebbe essere relativo anche solo ai primi 2 anni.
-Svolgimento, da iniziare quando la parte relativa alla nascita e ai tuoi primi passi nel mondo è terminata. È molto comune proseguire la prima parte del testo autobiografico raccontando i tratti salienti relativi alla propria famiglia, al rapporto instaurato con figure di riferimento come genitori, nonni, zii, fratelli e cugini. Dopo questa parte si passa poi alla descrizione della fase formativa del bambino/ragazzo, la quale prevede la descrizione dei principali eventi accorsi nelle scuole. Questo non significa un mero elenco delle scuole frequentate ma prevede anche il racconto di esperienze importanti vissute con gli amici, belle o brutte che siano, da arricchire con la narrazione dei primi amori, delle speranze per il futuro, degli incontri importanti. Si tratta della parte più importante dell’autobiografia, quella che sancisce il passaggio verso un’età più avanzata e quindi verso lo strutturarsi della personalità individuale. Non esistono formule di scrittura giuste o sbagliate per questa parte, ma il consiglio è di seguire sempre l’ordine cronologico degli avvenimenti in modo da non confondere il lettore. Se puoi, limita l’inserimento di persone diverse alle sole più significative, così da non riempire il testo di informazioni superficiali.
-Conclusione, la parte in cui il narratore “tira le somme” della propria vita ed espone eventuali speranze per il futuro. Puoi avviare questa parte del testo scrivendo frasi come “Per ora, la storia della mia vita finisce qui. Oggi mi trovo a fare un lavoro che mi piace…” oppure “la mia vita non è stata semplice, ma grazie all’aiuto degli amici ho superato tante avversità”… e così via.
Ricorda che più personale sarà il taglio dato all’autobiografia, più interessante sarà per il lettore addentrarsi nella tua storia. Cerca se puoi di arricchire le descrizioni dei luoghi, delle persone e degli avvenimenti con parole sempre nuove, ampliando il tuo lessico grazie all’uso di vocabolari e dizionari dei sinonimi e dei contrari.
Non cercare a tutti i costi di scrivere un testo molto lungo: meglio un testo autobiografico conciso ma ricco di esperienze importanti piuttosto che un racconto stiracchiato e saturo di particolari poco incisivi.
Al termine della scrittura poi, ricorda di rileggere il tuo eliminando eventuali ripetizioni e correggendo gli errori grammaticali. Se vuoi, puoi anche far leggere il testo ad un’altra persona così da chiederle un’opinione diretta, che ti aiuterà ad aggiungere o a togliere porzioni di racconto.